La fotografia di paesaggio, naturale o urbano, è sicuramente uno dei generi che più trae vantaggio dalla scelta di avere sempre con sé una macchina fotografica: un tramonto insospettabilmente scenografico, una tempesta improvvisa, un cielo pittoresco, formazioni nuvolose dalle forme evocative ecc... sono tutte situazioni che difficilmente si possono programmare, bisogna quindi imparare a gestire al meglio quei pochi secondi che ci permetteranno di catturare quel magico momento.
"Avere con sé una fotocamera" è sicuramente indispensabile ma non è sufficiente per ottenere una buona foto e, soprattutto in questo genere fotografico, disporre di un treppiede, filtri fotografici, la giusta ottica ed essere nel posto giusto al momento giusto (che spesso vuol dire essere lì molti minuti prima dell'ora X) sono tutte condizioni che aumentano le possibilità di passare da uno scatto mediocre ad una foto degna di essere esposta in una galleria.
Una fotocamera tascabile può accompagnarci in ogni momento della giornata aumentando di molto le probabilità di ottenere uno scatto di quel cielo infuocato che finora avevamo visto solo in cartolina ma non è certo l'ideale per affrontare le più disparate situazioni che potremmo trovarci ad affrontare.
​​​​​​​La luce in questo scatto è diffusa e uniforme, il risultato è un'immagine piatta e priva di contrasto. Nonostante ciò essa risulta comunque piacevole ma idealmente, tornerei sul posto durante l'ora d'oro (alba o tramonto) per ottenere una luce radente che esalti i colori e crei ombre più marcate.
Gli avanzamenti tecnologici degli ultimi anni hanno reso possibili alcuni piccoli miracoli fino a poco tempo fa impensabili: corpi macchina stabilizzati che permettono, in molte situazioni, di lasciare a casa il treppiede; un'ottima resistenza agli alti ISO che consente di scattare anche con lenti piccole e buie; e le infinite possibilità di post-produzione con le quali è possibile simulare la maggior parte dei filtri fotografici o correggere i difetti ottici di quelle poco performanti.
La fotografia però non è solo tecnica e strumentazione, e nessun prodigio tecnologico potrà mai sopperire efficacemente alla mancanza di tempo e di pianificazione. Per questo motivo, nella maggior parte dei casi, quando non si pianifica attentamente uno scatto e non gli si dedica il tempo necessario, ci si ritroverà in una situazione di compromesso che non permetterà di ottenere risultati ottimali.
Questa foto della luna è stata realizzata a mano libera con bracketing e OIS, una tecnica che solitamente utilizzo per compensare l'assenza di un treppiede. Purtroppo, il risultato mostra un evidente mosso sulla luna, dovuto alla mancanza di un supporto stabile. Inoltre, i cavi della luce in primo piano compromettono la composizione. Se lo scatto fosse stato programmato in anticipo, avrei portato con me un treppiede per evitare il mosso e un obiettivo con focale diversa per ottenere una prospettiva migliore e una composizione più efficace.
Anche in questo caso, la mancanza di un treppiede mi ha costretto a utilizzare il bracketing a mano libera per gestire la gamma dinamica. Sebbene il risultato sia migliore del precedente, la composizione non è ideale a causa della mancanza di pianificazione e della scelta di una prospettiva non ottimale.
Il soggetto di questa foto offriva un grande potenziale, ma la mancanza di treppiede, una lente con apertura ampia e un flash esterno ha influito negativamente sulla qualità dell'immagine. L'assenza di questi strumenti ha limitato le mie possibilità creative e ha portato a un risultato tecnicamente inferiore alle aspettative.
Considerazioni simili valgono anche per altri generi fotografici, anzi diventano ancora più evidenti nel caso, ad esempio, della street photography e del reportage. Anche in questo caso il problema della qualità della foto non è dovuto all'attrezzatura; la fotocamera ideale per street photography e reportage è piccola e discreta, e anche in questo caso avere sempre con sé una macchina fotografica aumenta senza dubbio le probabilità di trovarsi in una situazione eccezionale.
Portare sempre con sé una fotocamera sembra quindi essere una scelta logica in questi contesti, eppure, sfogliando la mia libreria fotografica, sono davvero pochi gli scatti degni di nota realizzati durante uscite che non fossero esclusivamente fotografiche; nella maggior parte dei casi mi sono dovuto accontentare di un risultato mediocre, frutto del compromesso di non essere nella condizione ideale.
Non basta avere sempre la fotocamera a portata di mano per cogliere "l'attimo perfetto"; la fotocamera è solo un mezzo e, se sono distratto, non può certo farmi notare quei piccoli dettagli che mi fanno dire "ok, è il momento giusto di fotografare".
Un discorso simile vale anche per la fotografia di reportage, dove un singolo scatto fatto frettolosamente difficilmente sarà sufficiente a narrare una storia emozionante. Un buon reportage, nella maggior parte dei casi, ha bisogno del giusto tempo, di uscite programmate e con uno scopo ben preciso. Può capitare che una buona foto venga fuori "per caso" mentre si sta facendo altro, ma questa è solo l'eccezione e non la regola.
Consapevole di ciò, ho iniziato a lasciare più spesso del solito la fotocamera a casa e a concentrare in uscite dedicate le mie sessioni fotografiche. Non si tratta di una regola ferrea, anzi mi concedo diverse eccezioni, soprattutto quando ritengo che possano esserci delle probabilità di ottenere delle buone foto anche se "scattate al volo" o se la fotocamera non mi è di particolare intralcio in quella specifica uscita.
Lo scopo ultimo che mi sono dato è quello di ridurre "l'ansia da fotocamera a casa", scattando di meno, ma cercando di migliorare la qualità degli scatti.
In questo contesto si inserisce la scelta di approcciarmi alla fotografia analogica che, per ovvie limitazioni tecnologiche, risolve alcuni dei problemi posti in precedenza, costringendomi a rallentare e a riflettere di più prima di scattare; in questo modo la tentazione di scattare in qualsiasi momento è drasticamente ridotta.
Quando guardo una scena e mi prefiguro lo scatto, cerco di chiedermi: "Premeresti il pulsante di scatto se nella fotocamera ci fosse caricato un rullino invece di una scheda SD?".
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