Da cittadino torinese d'adozione sono sempre stato affascinato dal fervore popolare che anima questa città e dalla simmetrica risposta delle istituzioni a questo sentimento.
L'interesse non nasce dal simpatizzare per l'una o l'altra parte nella classica contrapposizione "buoni" e "cattivi" ma dal semplice fatto che questo conflitto esista e sia più vivo che mai in una nazione che a volte sembra dimenticare quanto esso sia parte integrante della democrazia.
Torino negli ultimi anni è stata teatro di innumerevoli proteste popolari, basti pensare alla trentennale attività in Val di Susa dei movimenti No TAV, ai più recenti moti ambientalisti che si sono moltiplicati nel corso dell'ultimo anno, la lotta per i diritti delle donne e a favore delle comunità LGBTQIA+, i movimenti di protesta contro gli orrori della guerra che è sempre più presente nella nostra quotidianità tanto da non fare più notizia e innumerevoli altri temi sociali e politici che accendono gli animi dei cittadini torinesi.

In questo contesto si inserisce la recente manifestazione contro l'evento di presentazione del libro del generale Vannacci "Il mondo al contrario".
Inizialmente l'incontro era previsto all'interno di una serata che includeva anche una cena con l'autore che, seppur molto controverso, ha un grosso seguito come dimostra la grossa adesione che ha fatto registrare un sold-out in pochissimo tempo.
13/12/2023
Il giorno prima dell'evento si diffonde la voce dell'annullamento della presentazione e della cena. La motivazione però non è legata alle proteste che non hanno tardato ad arrivare ma ad un problema di disponibilità della sede dell'incontro non ritenuta idonea al tipo di evento trattandosi di un circolo privato.
14/12/2023
A risolvere l'inconveniente ci pensa però il gruppo Nazione Futura che apre le sue porte all'incontro in Via Monte di Pietà 1 ad un passo dalla via dello shopping torinese.
Non si fa attendere la risposta di diverse associazioni che trovandosi in netto disaccordo con le tesi presentate dal generale nel suo libro decidono di organizzarsi per manifestare contro la scelta di ospitare la presentazione a Torino.


Celere è stata anche la risposta delle forze dell'ordine che sono state prontamente schierate a controllo delle uniche vie d'accesso al luogo dell'incontro.


La manifestazione è stata molto partecipata considerando anche il poco preavviso con cui è stato riorganizzato l'incontro.
Striscioni, cori, fumogeni e megafoni hanno animato le due ore di protesta davanti alla via d'accesso adiacente a Via Roma, il tutto svoltosi come nella maggior parte dei casi in maniera pacifica da entrambi i fronti.









Dall'altro lato della barricata le forze dell'ordine, contraltare dei manifestanti, hanno permesso lo svolgimento della protesta nei limiti del dissenso democratico.




Questa vivace forma di protesta in pieno centro non poteva che attirare una folla di curiosi che, un po' in disparte, hanno preso parte come spettatori a questa manifestazione di democrazia.
Persone di tutte le età si sono fermate a guardare e ad ascoltare quello che stava succedendo e qualcuno è anche intervenuto attivamente a supportare la protesta o si è fermato a discutere con i manifestanti in alcuni casi anche in aperto contrasto con la manifestazione stessa.









Momenti come questi ricordano che la possibilità di protestare pacificamente anche contro alte cariche dell'esercito sia un termometro di sanità della nostra democrazia, la presenza delle forze dell'ordine, schierate in maniera preventiva, ha moderato in maniera efficace l'evento, il tutto senza censurare le opinioni dei manifestanti e senza ricorso alla violenza da ambo le parti.