La Via Lattea, il nostro affascinante quartiere cosmico, è un soggetto di incommensurabile bellezza e mistero. Questo vasto agglomerato di stelle, gas e polvere celeste si estende per circa 100.000 anni luce, e ospita miliardi di stelle, tra cui il nostro Sole.
Catturare la sua maestosa presenza ci connette con l'antica curiosità dell'umanità verso l'ignoto e la grandezza dell'universo, e rappresenta una grande sfida, non solo a livello fotografico ma anche personale, che richiede pazienza, precisione, passione e una profonda comprensione delle sfide tecniche coinvolte.
Inquinamento luminoso e dove non trovarlo
La scelta del luogo è il primo passo cruciale: trovare un'area con inquinamento luminoso minimo è essenziale per garantire che le stelle e la galassia stessa siano visibili e nitide, questo fenomeno infatti che si verifica quando la luce artificiale proveniente da città e centri abitati si diffonde nel cielo notturno, interferisce con la loro visibilità e rende impossibile o inefficace lo scatto.
A Torino, come in molte altre grandi città, l'illuminazione stradale e degli edifici insieme alle insegne pubblicitarie contribuiscono a questo fenomeno, rendendo difficile l'osservazione e la fotografia del cielo stellato. La luce artificiale si riflette nell'atmosfera, specialmente in presenza di inquinanti o umidità, creando una sorta di "velo" che maschera la luce naturale delle stelle. Questo effetto è particolarmente problematico per gli astrofotografi, poiché riduce il contrasto tra gli oggetti celesti e il cielo, rendendo le immagini meno nitide e dettagliate. Per ottenere fotografie chiare della Via Lattea, è necessario allontanarsi dalle fonti di inquinamento luminoso, spesso viaggiando per centinaia di chilometri in cerca di cieli più bui e incontaminati.
Il Salento, al contrario, grazie alla minore densità urbana e la presenza di lunghi tratti di costa incontaminata, rappresenta il luogo ideale per chi, come me, è nato in questa terra e vuole cimentarsi nell'astrofotografia, motivo per cui ogni volta che vi ritorno ne approfitto per tentare di ottenere almeno uno scatto della Via Lattea.
Un grande aiuto per scegliere il luogo più adatto è quello di utilizzare una mappa dell'inquinamento luminoso che può aiutare ad identificare i luoghi in cui la Via Lattea è visibile in tutto il suo splendore.

Mappa dell'inquinamento luminoso della città metropolitana di Torino: per raggiungere livelli accettabili di radiazione è necessario allontanarsi dalla città di almeno 50km.

Mappa dell'inquinamento luminoso del basso Salento: l'entroterra è caratterizzato da zone a media/alta radiazione, spostandosi invece lungo la costa si possono trovare diverse zone incontaminate dove l'inquinamento luminoso è molto basso e permette di ottenere degli scatti sufficientemente buoni.
Coprotagonista d'eccezione
La Via Lattea, nonostante la sua maestosità, offre raramente l'occasione di essere la protagonista principale di una fotografia, ma piuttosto si presta ad essere uno sfondo magnifico per valorizzare gli elementi distintivi del paesaggio. Una fotografia efficace dovrebbe narrare una storia, e nel campo della fotografia astronomica, questa storia è spesso quella di un luogo.
Lo scorso anno, una nave si è arenata sulle spiagge di Torre San Giovanni, un sito fortunatamente situato in un'area con scarsa illuminazione artificiale. Questo mi ha permesso di fotografare l'imbarcazione consumata dal tempo insieme alla Via Lattea. Un relitto incagliato sugli scogli è un evento insolito per le nostre coste, quindi ho colto l'opportunità di immortalare questa scena unica, resa ancora più speciale dall'allineamento con la nostra galassia.

Il momento giusto per la fotografia della Via Lattea è altrettanto importante quanto il luogo. La stagione ideale va da febbraio a ottobre, con un picco tra maggio e agosto, quando il nucleo galattico è più alto nel cielo e le notti sono più buie, specialmente durante la nuova luna. La pianificazione deve tenere conto della fase lunare e dell'ora della notte per massimizzare le possibilità di una sessione di fotografia di successo.
Quando si tratta di attrezzature, la scelta della fotocamera e dell'obiettivo è vitale. Una fotocamera full-frame con un'alta sensibilità ISO e un obiettivo grandangolare con un'apertura di f/2.8 o inferiore sono ideali. Questi strumenti consentono di catturare più luce e di mantenere le stelle come punti nitidi di luce durante le lunghe esposizioni necessarie per fotografare la Via Lattea. Un treppiede robusto e un intervalometro per evitare vibrazioni durante lo scatto sono altrettanto essenziali.
I parametri di scatto sono il cuore della tecnica fotografica. Un'apertura ampia, un ISO elevato ma che non comprometta la qualità dell'immagine e una velocità dell'otturatore che eviti il mosso stellare sono la chiave per ottenere immagini nitide e dettagliate. La regola del 500 può essere utilizzata come punto di partenza per determinare la velocità dell'otturatore; dividendo 500 per la lunghezza focale dell'obiettivo si ottiene il tempo di esposizione massimo per evitare il tracciato delle stelle.
Infine, una lista di controllo è un utile promemoria di tutto ciò che non deve essere dimenticato. Dovrebbe includere l'attrezzatura fotografica, le batterie di riserva, le carte di memoria, un panno per lenti per evitare la condensa e, naturalmente, snack e bevande per le lunghe notti sotto le stelle. La preparazione è la chiave del successo nella fotografia della Via Lattea, e una lista di controllo ben pensata assicura che ogni dettaglio sia considerato.
In conclusione, scrivere un articolo sulle sfide e le gioie della fotografia della Via Lattea può ispirare e informare altri appassionati. Condividere la propria esperienza e conoscenza non solo arricchisce la comunità fotografica ma celebra anche la bellezza dell'universo che ci circonda. La Via Lattea, con la sua presenza eterea e maestosa, rimane uno dei soggetti più affascinanti e gratificanti per qualsiasi fotografo notturno.


